Trama
Il fallimento del mondo della rappresentazione, sottoposto al primato dell'identità, la morte di Dio e dunque dell'uomo, sono questi i segni di un anti-hegelismo che Deleuze acutamente ravvisa nel pensiero moderno. E da questi segni, o presupposti, muove in forme e modi problematici "Differenza e ripetizione". Occorre per intanto, avverte l'autore, rimuovere le confusioni, purificare il concetto di differenza che la tradizione filosofica da Aristotele a Hegel, riduce a differenza concettuale, e liberare così un pensiero differenziale e ripetitivo sotto le esigenze di identità e di opposizione dialettica della ripetizione. La ricerca non si limita al campo strettamente filosofico, ma comprende anche la matematica, la fisica, il campo biologico, la psicanalisi, l'estetica o la poesia, soprattutto nelle sue forme nuovissime. Ovunque la differenza appare "affetta" da una divergenza e da un discentramento che le sono essenziali, e la ripetizione da uno spostamento e da un mascheramento inseparabili. Si profila in tal modo un mondo di "simulacri" fatti di differenze libere e discentrate, che rovesciano il mondo della rappresentazione e si sottraggono alle sue esigenze di identità, di somiglianza, di analogia e di opposizione. |